RIESE terra di Pio X

eng

Barco della Regina

Torna al percorso

INFO

Proprietà della Provincia di Treviso
Via Barco 51, Altivole
Visitabile (solo all'esterno)

Barco della Regina


Il fabbricato tuttora esistente è quanto rimane, dopo le demolizioni compiute nel Settecento, del cosiddetto 'Barco della Regina', vasto complesso di edifici a varia destinazione e giardini, boschetti, con fontane, giochi d'acqua, canali e una peschiera, nonché un ampio parco attrezzato per la caccia: un "paradiso", a detta di Pietro Bembo, che si estendeva su una superficie di circa quaranta ettari, destinato a 'casa di villa' e 'luogo di delizie' per Caterina Corner.

La scelta del sito, in un territorio ancora profondamente segnato dalla centuriazione romana, non lontano dal tracciato dell'antica via Postumia, doveva rivelarsi particolarmente felice, per l'abbondanza d'acqua, regolata da un efficiente sistema di infrastrutture idrauliche, e forse anche per l'esistenza di un insediamento antecedente.

L'avvio dei lavori si data a partire dal 1491, su progetto tradizionalmente attribuito a Francesco Grazioli, forse influenzato da suggestioni di modelli lombardi. Le testimonianze letterarie e iconografiche, insieme agli esiti delle indagini condotte sul terreno, permettono di ricostruire oggi almeno a grandi linee l'aspetto del complesso architettonico, circondato un tempo da ben tre cinte murarie, dotate di torri e porte; meno chiara la struttura del corpo dominicale, la residenza vera e propria, che secondo alcuni si sarebbe articolata in tre grandi ali, intorno a una corte centrale

L'edificio superstite corrisponderebbe a una porzione dell'ala orientale. Esso è in realtà costituito da più corpi di fabbrica adiacenti, unificati in facciata mediante un comune paramento a fresco, ora per lo più assegnato all'ambiente di Pier Maria Pennacchi, con motivi decorativi all'antica e scene varie, di soggetto sia sacro, ad esempio San Giorgio e il drago o San Girolamo penitente, sia mitologico, come nel caso di Apollo e Dafne. L'architettura appare caratterizzata da un'elegante loggia centrale a cinque arcate; sul versante settentrionale si trova la cappella gentilizia, nota anche come Oratorio del Barco, forse dedicata a santa Caterina d'Alessandria.

In questa residenza la regina ospitava la sua raffinata corte di dignitari e dame, intellettuali e artisti, cui venivano offerti pranzi, tornei, giostre, cacce e intrattenimenti d'ogni genere.

Durante le drammatiche vicende della guerra di Cambrai, il Barco fu teatro di scontri armati, il 13 luglio 1509; la successiva risistemazione del complesso, attribuita a Pietro Lugato, fu compiuta dopo la morte di Caterina, quando la tenuta era già passata, secondo le sue volontà testamentarie, al fratello Giorgio.

Qui, nel settembre del 1521, il cardinale Marco Corner, figlio di Giorgio e nipote di Caterina, assisteva alla recita della Prima Orazione di Angelo Beolco detto il Ruzante, a lui dedicata, mentre nel 1528 un simile omaggio toccava a Francesco Corner, fratello minore di Marco, egli pure eletto al cardinalato.