A cura di Morena Umana
Mai come oggi assistiamo a un’inversione di tendenze gastronomiche e molti cibi, un tempo popolari, sono tornati alla ribalta. Il recupero di piatti della tradizione contadina è diventato sinonimo dell’appartenenza a una classe alto borghese perché, come accade spesso, i piaceri troppo condivisi perdono la loro precedente attrattiva e si cercano nuovi percorsi di distinzione.
Il nome collettivo “quinto quarto” raggruppa tutto ciò che dell’animale non fa parte dei quattro tagli “nobili”, ossia frattaglie e interiora, zampette e ogni scarto che sia commestibile dalla punta del muso alla coda. Se una volta questi tagli erano destinati a imbandire le tavole dei meno abbienti, l’attuale ritorno alla cucina povera che imperversa nel mondo del food ha fatto sì che anche i ristoranti più blasonati abbiano ripreso a raccontarli e a proporli.
Presso aula magna dell’Istituto Agrario Sartor di Castelfranco Veneto in via Postioma 28
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